Il mondo può sembrare caotico, ma la felicità è dietro l’angolo

Come accade a tutti quelli che, stanchi di non riuscire a trovare un senso in ciò che fanno, decidono di dare una svolta alla propria vita, anche a me è successo qualcosa di simile. Sono arrivato da circa un mese qui a Râmnicu Vâlcea e quando la mia amica volontaria mi ha chiesto se volessi scrivere qualcosa di mio su questo blog, mi sono sentito piuttosto agitato. Non ne capivo il motivo e inizialmente pensavo fosse perché tendo a bisticciare con l’italiano, poi, riflettendoci meglio, ho scoperto il perché di tanta insicurezza. Non mi sentivo pronto perché temevo di risvegliare quelle emozioni tanto contrastanti che avevo provato a casa diversi mesi fa, quando, desideroso di trovare una maggiore stabilità, leggevo con tanto interesse le esperienze di volontariato. Queste riflessioni tanto belle sull’importanza degli interventi umanitari e su come cambiare la propria vita, migliorando quella degli altri per me rimanevano un’enigma: se da un lato queste letture mi aiutavano, facendomi pensare alle tante belle persone che si mettono in gioco per conoscere e imparare a conoscersi, dall’altro, preso dall’ansia di non poter sentirmi in qualche modo utile al prossimo mi scoraggiavano. Ora scrivo con piacere che queste preoccupazioni le sento diventare sempre più piccole. In particolare, il merito di questa mia piccola grande vittoria lo devo ai bambini della casa-famiglia di Copacelu i quali provengono tutti da situazioni di fragilità per scarsità di risorse economiche, dei genitori o per abbandono ma, nonostante ciò, hanno una tale energia da farmi sentire in colpa per tutte quelle volte in cui non sono stato in grado di vivere serenamente. È una forza speciale e contagiosa la loro, un’energia alla quale non si può rimanere indifferenti. Anche i bambini dell’asilo, con la loro innocente curiosità mi stanno dando tanto calore e tanta voglia di continuare a fare quello che sto facendo.

Non so dove mi porterà questa esperienza…so però di aver preso la decisione giusta perché il contatto con le persone con le quali condivido le stesse esperienze mi aiuterà a crescere dal punto di vista umano e personale.

Marco B. – Sve a Vâlcea

 

Che combiniamo a Ocnele Mari

Nonostante la nostra pigrizia ad aggiornare il blog, le attività proseguono. Oggi vi raccontiamo cosa stiamo combinando in questi mesi alla scuola di Ocnele Mari:

Si comincia ogni settimana il martedì con il laboratorio teatro quando due gruppi di bambini di diverse età si incontrano con noi volontari per esplorare le loro capacità espressive. Durante il laboratorio per mezzo di esercizi mascherati da giochi si scoprono le possibilità del proprio corpo, della propria voce, dei propri movimenti, e naturalmente si costruiscono piccole scene recitate. Teatru1Ma non si tratta certo di un corso per diventare attori: oltre a comprendere meglio le proprie capacità espressive attraverso le improvvisazioni teatrali i bambini devono provare a mettersi d’accordo, a dare il proprio tempo a ognuno e ad ascoltarsi, cosa che risulta tra le più difficili. Il vero grosso problema all’inizio è stato “smollarsi” e far viaggiare la fantasia, sentirsi liberi di esplorare idee che non si possono esprimere in classe a casa, ma piano piano, con grossi incoraggiamenti da parte nostra, la valvola dell’immaginazione ha cominciato ad aprirsi. Anch’io sono migliorato rispetto alle prime lezioni e se prima ero più bacchettone sulla mia idea di un laboratorio di teatro, nei mesi ho imparato cosa si aspettavano loro da quest’ora e come rendere più divertenti e a portata le attività che propongo, quindi a fine anno credo che sarò io a dire grazie a loro.IMG_20150506_170710 Ogni mercoledì, terminate le lezioni, un grande gruppo di “piccoli” (dai 6 ai 9 anni) ed un piccolo gruppo di “grandi” (dai 9 agli 11) salgono fino all’ultimo piano della scuola nel salone delle festività per l’attività “In toata lumea” (in tutto il mondo). Lì, facciamo diverse attività con il filo conduttore dell’interculturalità e della diversità. Pur utilizzando livelli di contenuto e tecniche diverse tra i due gruppi, principalmente i bambini esplorano i vari argomenti attraverso gioco, musica, video, disegno, storie e scenette. Dall’espressione di sè e dei propri interessi alla cooperazione con gli altri, dagli stereotipi di genere alla disabilità, dalla loro percezione della Romania alla scoperta di altri contesti, dall’esplorazione delle apparenze a quella dei meccanismi di esclusione e di inclusione, i temi toccati finora sono stati molti, ma sempre in modo giocoso e non frontale. Per i bambini, quell’ora insieme credo che debba essere sì un momento per imparare qualcosa di nuovo, ma soprattutto per giocare insieme, produrre qualcosa, esprimersi ed essere ascoltati. Anche per me però è un momento per mettermi alla prova, pensare a piccoli passi, riadattarmi di continuo e soprattutto conoscere di volta in volta sempre di più questo gruppetto di bambine e bambini, ognuno con la propria passione e il proprio stile. Il giovedì, invece, le attività proposte riguardano la Lingua dei segni. Come per il mercoledì si alternano due gruppi: prima i piu piccoli e poi i piu grandi. L’intento di questi incontri è passare ai bambini la consapevolezza che la disabilità e’ da intendere come una capacità differente, nel caso della sordita una modalità differente di comunicazione e non una discapacità. Attraverso la proiezione di filmati come “Circul fluturilor” (Il circo della farfalla) o spot pubblicitari che trattano l’argomento sordita’ e disabilita, si ‘prova ad intavolare discussioni con i bambini su come la pensano a riguardo e come la lingua dei segni possa avere una sua utilità. Ulteriori attività utilizzate sono: canzoni e racconti in Romeno, imparate in lingua dei segni; giochi sull’uso del segno-nome (si tratta di un segno che sostituisce il proprio nome, in base ad una caratteristica fisica una passione, che nel mondo sordo va a sostituire il nome segnato lettera per lettera per questioni di rapidità nella comunicazione); giochi sulle espressioni facciali e conseguente discussione sulla comunicazione non verbale che sempre va a completare se non arricchire quella verbale; giochi sulla coordinazione occhio-mano. La cosa piu sorprendente durante le attivita e’ come i bambini giungano quasi a conclusioni “adulte” su una tematica come quella della disabilita’, riportino esempi e facciano domande perche incuriositi. Per non parlare di quanto siano bravi con i segni e di come ricordino per filo e per segno quello che vedono.

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Animal rhapsody

Quattro giorni a Ocnele Mari!

È la seconda settimana da soli e stiamo sperimentando una rotazione a turni che prevede per il lunedì un solo volontario nel centro di Ocnele che tenta singolarmente di tenere assieme in attività una trentina di bambini che vanno dai 6 ai 14 anni, che vogliono giocare chii fuori e chi dentro e che a turno si assentano per andare a fare i compiti scolastici. La giornata, ça va sans dire, non va come programmato -e il programma era gioco libero-

Il giorno dopo si torna in coppia portando le canzoni e i giochi d’inglese già preparati per Copacelu ed è un gran successo. Pur con lo stesso problema del continuo viavai di ragazzi l’inglese prende: di ogni canzone è richiesto un bis e al momento di disegnare tutti sono presi benissimo.
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C’è chi impiega tutto il tempo per fare una famiglia d’anatre con tutta la flora di contorno, chi impiega lo stesso tempo per fare tre delfini minimalisti, chi si dedica alla colorazione di un’affascinante farfalla e chi non si ferma al primo disegno.
In molti si divertono a disegnare il variopinto mondo marino e in generale è un momento di scoperta e rafforzamento linguistico.

In particolare per chi disegna la famiglia di coniglietti declinandola alla romena “bunnyyy”. Una volta dettogli che si scrive “bunnies” comincia da sola ad applicare la regola della “s” sulle altre parole.
Ma il migliore della giornata è qualcun altro:
DIZIONARIO
Un ragazzino che disegna ogni animale gli si sia insegnato. Non fosse stato per la limitatezza linguistica dei precedenti giochi ora potremmo avere un intero dizionario zoologico.

Il giorno dopo è il momento del teatro. Consci dell’andirivieni si fa prima laboratorio coi piccolini, mischiandolo ad altri giochi e si ripete con tutti gli altri quando hanno finito i compiti.

Naturalmente ogni esercizio inizia lentamente per via delle indicazioni in romeno stentato e si finisce in caciara perchè fanno loro il gioco.

Indispensabile l’aiuto di Claudia e Katy per tradurre gli esercizi in romeno.
Quando a spiegare sono i volontari le reazioni dei ragazzi sono: guardarsi straniti, ridere, imitare la terribile pronuncia italiana e ridere ancora.

L’ultimo giorno laboratorio pratico: origami!
Gli origami sono perfetti per Ocnele: ognuno può entrare e uscire dall’attività quando vuole, ci sono origami per chi è più piccolino, origami per chi vuole cose più complesse e una volta imparato si può fare gli splendidi spiegandoli agli altri.
Anche i ragazzi più irrequieti si fermano per piegare almeno un foglio e come premio per noi a fine giornata ci sono tutti gli origami in sovrappiù lasciati dai ragazzi. Possiamo riarredare la casa con soprammobili di carta.

Ora è iniziata la terza settimana e abbiamo fatto tesoro di quanto imparato: sempre in coppia a Ocnele, spezzettare le attività, preparare gioconi all’aperto e come divertirsi con un pezzo di carta.

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Limba engleza e Lis

Rieccoci qui alla seconda “Casa del Sorriso”, Copacelu. Un piccolo quartiere di 2000 anime alle porte di Vâlcea.

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Il centro ospita una decina di bambini dai 3 agli 8 anni con i quali questo lunedì abbiamo cominciato le varie attività tra cui “Limba Engleza”.

Vista la tenera età e l’attenzione altalenante abbiamo deciso di cimentarci in alcune canzoncine in inglese tra cui “Old Mac Donald had a farm” (la nostra “Nella vecchia fattoria”) continuando con “Walking in the jungle” e “Let’s go to the zoo”!

I bambini all’inizio un attimo allibiti, probabilmente dalla nostra goffagine e scarsa prestanza atletica, dopo si sono scatenati tra versi di animali ed improbabili mosse! 🙂

Dopo esserci sciolti per bene in giardino a ritmo “engleza”, i bambini hanno disegnato il loro animale preferito. C’ era chi aveva già in mente come fare, chi si aiutava con dei libri illustrati, chi correva via in cerca d’ ispirazione e dopo ritornava alla tavola ” rettangolare”.

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Martedì abbiamo “ripassato” gli animali “dal vivo”, andando a fare una passeggiata nei dintorni del centro. Tenendoci tutti per mano e saltellando qua e là, abbiamo dedicato una cantilena ad ogni animale che incontravamo (cavalli, cani, galline, tacchini ed uccellini), oltre a fermarci rapiti davanti a quasi ogni fiore e pianta. In conclusione, alcuni bans in inglese… e altri in rumeno proposti dai bambini!

Giovedì è stata la volta dell’ Inglese in Lis (Lingua dei Segni Italiana). Si è partiti con canzoni che prevedevano la ripetizione di animali e l’associazione del relativo segno in lis cosicchè i bambini pian piano focalizzassero bene i termini inglesi, ma allo stesso tempo migliorassero l’attenzione e lo spirito d’osservazione.

C’era chi eseguiva attentamente i segni, chi rideva divertito dalla situazione, chi urlava a squarciagola i nomi degli animali in inglese.

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Il pomeriggio è continuato con il gioco del telefono utilizzando i “segni” degli animali, solo l’ultimo della fila aveva “facoltà di parola” per poter dire di quale animale si trattasse.

I “segni” che sono venuti fuori durante il gioco avevano dell’esilarante, spesso l’ultimo della fila doveva indovinare un segno inesistente.

Alla fine dei giochi, abbiamo cenato assieme e poi tutti a scatenarsi in folli danze.

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Angela Alice Giordano

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Piccoli Kandinskij crescono

Ciao a tutti!

Vi chiederete cosa abbiamo combinato in questi giorni… Ci siamo presi un po’ di freddo per le strade di Rm. Vâlcea e ci siamo crogiolati sul divano la sera, ma soprattutto abbiamo cominciato le attività nella Casa del Sorriso di Ocnele Mari!

Eccoci qui davanti al centro con le educatrici Katy e Claudia:

In questi primi giorni abbiamo avuto l’occasione di iniziare a conoscere meglio i bambini e di strutturare gradualmente le attività. Ogni giorno, dopo aver pranzato con i bambini, abbiamo giocato con i più piccoli mentre Katy e Claudia si occupavano dei compiti con i più grandi, che ci raggiungevano più tardi mano a mano che finivano.

I bambini hanno tutti una gran voglia di giocare. Con i più piccoli, ci siamo trovati subito bene: anche loro ci aiutavano spiegandosi i giochi tra loro, rimediando alla nostra ancora carente conoscenza di rumeno! I più grandicelli negli scorsi giorni sono stati davvero sommersi di compiti, quindi purtroppo non abbiamo potuto giocare granché. Per fortuna, oggi i loro insegnanti sono stati più clementi e siamo riusciti a fare delle belle attività con tutti i bambini, nonostante il grande range di età (dai 6 ai 15 anni).

Abbiamo proposto diverse attività: bans, giochi per conoscersi meglio e per rompere il ghiaccio, giochi per imparare qualche parola d’inglese (e, soprattutto, per noi di rumeno!), giochi più movimentati e momenti di disegno.

I disegni sono stati uno strumento importante sia per far divertire ed esprimere i bambini, sia per noi per conoscere qualcosa in più di loro. In particolare, in un’attività i bambini ci hanno raccontato quello che gli piace attraverso il loro nome, usato come acronimo. Ecco qui i risultati:

Tra i termini più gettonati ci sono stati i dolci, compresi lecca-lecca, nutella e gelato, ma anche la natura, con diversi animali, nuvole e sole che hanno riscosso un grande successo. Qualcuno è stato più moderno, indicando computer, internet e cinema, mentre altri più intellettuali, inserendo libri, librerie ed enciclopedie. Ovviamente ci sono molti fan dello sport e della musica, ma in queste due categorie ci sembra doveroso menzionare il Baschet e BonGovi. Il più tenero? Chi tra le cose che gli piacciono ha inserito il suo papà.

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I bambini hanno anche sfoggiato le loro doti artistiche mostrandoci i loro animali preferiti, in foto sopra (il grigio ammasso informe, in caso ve lo stiate chiedendo, è un elefante in chiave astratta). Tra le altre attività, i copii hanno decorato la sagoma della propria mano con i colori di quello che gli piacerebbe assaggiare, toccare, vedere, ascoltare ed annusare. Ne sono uscite delle belle, ma a me ha colpito il bambino che vorrebbe toccare le nuvole!

Per coronare questa carrellata, vi mostriamo i disegni collettivi, ad ognuno dei quali hanno contribuito tutti i bambini…

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…e un po’ di body painting:

SAMSUNGNei prossimi due giorni, cominceremo sia il corso di rumeno sia le attività al centro di Copa Celu… non vediamo l’ora! Prossimi obiettivi? Progettare attività a lungo termine, inserendo elementi di teatro, lingua inglese e lingua dei segni.

Ora ci riposiamo un po’… Noapte buna!

Alice, Angela e Giordano

p.s.: ecco lo special guest di oggi:

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